L’Ambasciatore Marco Ricci è rientrato in Italia il martedí scorso dopo quasi cinque anni di missione in Cile.
Nel riconoscere e ringraziare la proficua missione del nostro Ambasciatore Ricci, il Comites del si fa portavoce degli italiani del Cile e riproduce il suo saluto:
“Cari connazionali e amici,
mi appresto a lasciare l’incarico di Ambasciatore d’Italia in Cile, dopo quasi cinque meravigliosi anni di permanenza nel Paese. Si è trattato di un’esperienza irripetibile e ritengo un grande privilegio l’aver potuto servire l’Italia in un Paese come il Cile, per il quale siamo un partner di primissimo piano, non da ultimo per il contributo – in tutte le sue dimensioni e nei diversi momenti storici – che gli italiani hanno assicurato allo sviluppo del Paese, sempre con sacrificio, generosità e creatività.
Si tratta di un contributo saldamente radicato nella storia, da quella più antica ai tempi più recenti. Ho sempre voluto ricordare e sottolineare le origini dei legami tra Italia e Cile perché, come tutti sappiamo, la memoria costituisce sempre una ‘bussola’ imprescindibile per guardare al futuro e rafforzare i rapporti o anche costruirne nuovi.
Per tale motivo nella Residenza, teatro di importanti episodi di solidarietà nei primi anni della dittatura, si trova ora un ‘Uliveto della memoria’, in ricordo della vicinanza dell’Italia al Cile nei suoi momenti più bui. La vicinanza dell’Italia è poi seguita anche negli anni successivi fino al ritorno della democrazia nel Paese.
Sono davvero molte le iniziative che ho intrapreso in questi anni in favore della comunità: ho lavorato sempre a stretto contatto con gli enti rappresentativi della collettività e del Sistema Italia, in particolare l’Istituto di Cultura e l’ICE, al servizio degli italiani in Cile per tutelare, migliorare e innovare gli interessi italiani. Ho personalmente firmato l’Accordo contro le doppie imposizioni per favorire il trattamento fiscale di investitori e residenti nel Paese; abbiamo favorito l’insegnamento dell’italiano quale lingua curriculare in diverse scuole dove è presente una forte comunità di discendenti; nonostante risorse umane decrescenti abbiamo migliorato i servizi del Consolato all’utenza, che si attestano tra i più efficienti in America Latina. A questo riguardo ho voluto valorizzare anche la rete consolare nel Paese, proponendo l’elevazione del Consolato a Valparaíso a Consolato Generale, e del Vice Consolato presso La Serena a Consolato. Tale proposta è nelle ultime fasi di approvazione e consentirà ai Consoli di svolgere al meglio i rispettivi incarichi.
Ho anche lavorato assiduamente affinché la cultura italiana, vero ‘punto di forza’ del nostro Paese, venisse costantemente valorizzata e diffusa. ‘Giganti’ del mondo della cultura, classica e moderna, si sono affacciati per la prima volta in Cile: da Botticelli a Caravaggio, da Campaner a Nanni Moretti. Sono davvero troppi per essere elencati in questo breve saluto.
Altro momento importantissimo per presentare la nostra cultura è stata, lo scorso anno, la nostra partecipazione quale Ospite d’Onore alla Fiera del Libro di Santiago: una kermesse che ha visto il nostro Paese protagonista, grazie anche alla stretta collaborazione con l’Istituto, con oltre 200 attività dedicate al pubblico cileno di tutte le età.
Negli ultimi tempi abbiamo concentrato le nostre forze per la promozione del turismo in Italia, con l’obiettivo di ‘sedurre’ il pubblico cileno a visitare il nostro Paese per apprezzarne la bellezza senza tempo e l’inestimabile patrimonio culturale. Oltre 140,000 cileni hanno partecipato al recentissimo concorso, indetto dall’Ambasciata, sul sito ‘Viaja a Italia’ (www.viajaaitalia.cl) .Filo conduttore di queste e di tante altre iniziative è stato in questi stessi anni il rafforzamento dei rapporti politici, sugellato da un numero mai visto in precedenza di visite istituzionali. Menzionerò solo le più importanti: la visita della Presidente Bachelet in Italia e la visita del Presidente del Consiglio Renzi in Cile nel 2015, che hanno costituito momenti cruciali per sancire la comunanza di vedute su molti temi, valorizzare i rapporti esistenti, stringere accordi e gettare le basi per future collaborazioni.
Lascio il Paese sapendo che l’Italia potrà continuare a contare sull’amicizia del Cile e su rapporti ancora più stretti, a dispetto della distanza geografica. Rapporti che in questi ultimi anni sono andati crescendo anche grazie al sostegno, che non e’ mai mancato, da parte della comunità e dei suoi rappresentanti, che ovviamente ringrazio e con l’occasione saluto calorosamente.
Marco Ricci
Ambasciatore d’Italia in Cile”