GARGIULO (CGIE CILE): SALVIAMO LA CASA ITALIA DI VIÑA DEL MAR

GARGIULO (CGIE CILE): SALVIAMO LA CASA ITALIA DI VIÑA DEL MAR28/12/2016 -SANTIAGO\ aise\ –

“Quando sulla stampa della V Regione cilena é apparsa la notizia che l´Intendenza si era attivata per impedire che la Casa Italia di Viña del Mar venisse demolita per “liberare” in piena cittá un appezzamento di terreno di notevole interesse, mi sono interrogato sul valore di un bene comune nel rafforzamento del senso di italianitá e della propria identitá”.

Così scrive Nello Gargiulo, consigliere del Cgie per il Cile, che riflette sul futuro della Casa d’Italia di Viña del Mar.“Il concetto di Comunitá inteso come patrimonio comune di valori – riflette Gargiulo – racchiude in sé anche quello dei patrimoni artistici italiani all’estero, sia dal punto di vista architettonico che per i contesti storici di cui sono testimoni. La Casa Italia di Viña del Mar costruita negli anni 20 raccoglie almeno mezzo secolo di storia dell´emigrazione italiana in Cile”. Nella seconda metà del 900, ricorda Gargiulo, “all’interno delle comunitá italiane nacquero centri sociali, sportivi, culturali e ricreativi. La Casa d’Italia é uno dei testimoni di quel tempo: di quanto nascevano associazioni non solo per fine mutualisrico o assistenzialismo, ma anche per stare semplicemente insieme”.“Al tradizionale commercio de “los emporios” che caratterizza per lo piú le attivitá delle famiglie Italiane nella regione di Valparaiso – continua Gargiulo – si aggiunge, con le nuove generazioni degli anni ’60, la presenza di professionisti ed imprenditori e di personalità nel mondo delle Universitá e delle Istituzioni pubbliche. Non ultimo il caso del Sindaco Virginia Regginato, propio a Viña del Mar. Per questo pensiamo che a lei ed al suo Municipio spetti un ruolo determinante per scongiurare l’abbattimento della casa”.La Casa, ricorda Gargiulo, “come un po’ tutte le opere “migratorie”, non è nata come investimento di sforzi individuali, pensando a introiti futuri, ma fu frutto di sforzo colletivo di numerosi connazionali”. La casa, negli anni, “è stata sede del Consolato Italiano onorario di Valparaiso; del Comitato Dante Alighieri, dove sono state celebrate le ricorrenze italiane piú importanti”. Poi “quando si è affievolita la vita comunitaria, per mantenerla è stata affitata ad una Universitá ed ora si pensa alla demolizione, proprio adducendo gli elevati costi di mantenimento”.In realtà, per Gargiulo, sarebbe solo speculazione immobiliare; a farne le spese sarebbe non solo la comunità italiana, che perderebbe un luogo simbolo della sua presenza in Cile, ma tutta Viña del Mar. Per questo, Gargiulo sostiene con forza “l’iniziativa dell’Intendenza e l´interessamento della nostra Ambasciata per mettere questo patrimonio sotto l´egida dei Monumenti Nazionali”, ma nel futuro occorrerà “pensare insieme alle autoritá pubbliche ed ai referenti della Comunitá Italiana il modo migliore per la sua utilizzazione”. (aise)

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