esistenza in vita: problemi in perù/ il comites scrive all’ambasciata

LIMA\ aise\ – La campagna di verifica di esistenza in vita per i pensionati italiani in Perù è una vera corsa ad ostacoli. A denunciarlo è il Comites del Perù che ha chiesto all’Ambasciata di intervenire presso il Governo italiano per far presente le difficoltà degli anziani connazionali non solo in riferimento alla campagna di Citibank, ma anche alle commissioni bancarie attuate in Perù.
“La complessitá del sistema di certificazione di esistenza in vita – spiega oggi il Comites di Lima – in Perú registra ulteriori criticitá rispetto ad altri paesi sia per il locale disservizio postale” che, quindi, ritarda di molto il recapito delle buste Citibank, “sia per la mancata autorizzazione all’autenticazione online dei patronati in Perú della certificazione stessa”.
Il Comites, poi, denuncia la “inadempienza di Citibank alla convenzione sul pagamento delle pensioni all’estero: infatti, in Perù i pensionati devono subire una commissione che si aggira sui 15 euro, cosa che non dovrebbe avvenire poiché le pensioni devono essere accreditate senza alcuna commissione a carico del pensionato. Inoltre – aggiunge il Comites – per i conti in dollari si aggiunge anche un tasso di cambio euro-dollaro che é significativamente peggiore rispetto a quello quotidianamente fissato da Citi in Italia”.
Quindi, “in vista della scadenza della convenzione INPS – CITI”, il Comites del Perù cheide “che si prenda in considerazione il problema che vivono i pensionati Inps in Perù, vessati sia economicamente (per l’inadempienza contrattuale Citi) sia burocraticamente (per le procedure arcaiche e non funzionali sulla certificazione esistenza in vita)”. (aise)

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