CILE: LA SCUOLA ITALIANA “ALCIDE DE GASPERI” DE LA SERENA INAUGURA UN MODERNO POLO DELLE SCIENZE AI FINI EDUCATIVI

CILE: LA SCUOLA ITALIANA “ALCIDE DE GASPERI” DE LA SERENA INAUGURA UN MODERNO POLO DELLE SCIENZE AI FINI EDUCATIVI

21/06/2017 SANTIAGO\ aise\ – Con l’inaugurazione di nuovi e moderni laboratori per l’apprendimento delle scienze, la Scuola Italiana Alcide De Gasperi di La Serena (città a 500 Km da Santiago) ha celebrato un nuovo anniversario della sua fondazione avvenuta nel 1991.

È una scuola che nasce dal cuore della Colonia Trentina di questa città dove nel 1952 si stabilisce un numeroso gruppo di famiglie provenienti dalla provincia di Trento. In una azione congiunta di colonizzazione, tra il governo Italiano dell’epoca guidato da Alcide De Gasperi ed il presidente del Cile Gabriel Gonzales Videla, prende il via l’insediamento delle famiglie nelle terre assegnate con l’accordo tra i governi. Un arrivo non facile e felice quando si rendono conto che queste terre hanno bisogno di profondi dissodamenti e fertilizzazioni per essere messe in produzione. La tenacia trentina li mette a dura prova ma vincono la sfida perché in pochi anni riescono a valorizzarle combinando lavoro, esperienza, scoprendo che la loro vicinanza al mare e la riserva idrica della fertile Valle di Elqui (che ha dato i natali alla Poetessa Cilena premio Nobel di letteratura Gabriela Mistral) bagnata dall’omonimo fiume e che con i suoi affluenti aumenterà e diversificherà la produzione agricolo proprio sotto l’impulso dell’ingegno trentino.La laboriosa colonia italo-trentina parallelamente alle attività nei settori dell’agricoltura si aprirà anche al turismo, ai servizi ed alla costruzione, ma con la bussola sempre orientata a mantenere una forte aderenza alla propria cultura creando associazioni e circoli all’interno dei quali hanno sempre ancora oggi posto la polenta e le bocce tra le usanze tipiche delle vallati alpine. Ma due sono i simboli iniziali della loro tenacia e cretività.Il primo è la Chiesetta di San Ramón, che con le loro mani costruiscono in accordo con la Archidiocesi locale combina pietre e legno e come un ambiente a loro congeniale n diventa il posto per alimenatre la loro Fede e le loro speranze future. Il secondo il caseificio che creano fin dall’inizio, un po’ pionieri di quella Economia Circolare di cui si parla oggi in un paese che vuole uscire dalla sola produzione di Commodities, quando il ciclo dei prodotti parte dalla terra e si arricchisce con successive trasformazioni. Ma fin dagli inizi, era presente anche il sogno di una scuola propria di colonia, ma ciò divenne realtà solo 40 anni dopo il loro arrivo. Difatti, in un modo anche singolare ed innovativo nel sistema educativo di gestione delle scuole private del paese, danno vita ad una Fondazione e nel 1991 parte la scuola il cui primo anno non superava i 20 alunni. Fondazione e Scuola prendono il nome di Alcide De Gasperi.Anche questa iniziativa nelle loro mani ha avuto una crescita solida raggiungendo oggi i 700 studenti tra le nuove generazioni discendenti dalle famiglie trentine e numerose altre della città che condividono il progetto educativo.L’investimento di circa un milione di euro per questi laboratori assume nelle parole del suo Rettore, Carlos Slomp, un significato che va più in là dell’apprendimento nozionistico: “un posto di formazione delle competenze scientifiche e dei valori dei cittadini del mondo contemporaneo, promotori dello sviluppo della società e sostenitori della crescita delle persone e protettori dell’ambiente”.Il Rettore Slomp ha fatto riferimento alla figura di Alcide De Gasperi come esempio e modello della formazione morale e sociale che la Scuola vuole imprimere ai suoi alunni e poi, riferendosi a questo centro battezzato “Polo Scienze della Scuola Alcide De Gasperi”, ha sottolineato che la parola d’ ordine per agli alunni ed i loro professori sarà una frase di Galileo Galiei: “Non basta guardare- Occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono”. Frase impressa nella placca di inaugurazione all’ingresso del largo e lungo corridoio (più di 50 metri) lungo cui si affacciano i diversi laboratori (Fisica-Chimica-Matematica e Biologia; il tutto in doppia versione per le elementari fino alla terza media e poi per le superiori).Questa nuova realtà della è stata molta apprezzata anche dal Dirigente Scolastico dell’Ambasciata d’Italia in Cile, Gianfranco Rosso che insieme a chi scrive, nella sua qualità di Consigliere del CGIE, figuravano tra gli invitati alla cerimonia. Rosso, nei suoi colloqui con i professori, ha potuto trasmettere l’apprezzamento per questo consistente investimento ed assicurare l’appoggio dell’Ambasciata per il consolidamento dello studio della lingua e cultura italiana.Da parte mia, come consigliere CGIE impegnato a sostenere e consolidare quei germi di italianità che fioriscono lungo il paese, dove vi sono italiani di ieri e di oggi, dopo aver vistato buona parte delle comunità italiane del Cile in questi due primi anni del mandato di Consigliere, ho visto quest

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