Riproduciamo di seguito l’informazione inoltrata dal Consigliere Nello Gargiulo:
Informazione Commissione America Latina
(Repubblica Domenicana 4-5-6 ottobre)
* Presidente Comites-Cile Claudio Curelli e consiglieri
* Presidente Comites Bolivia-Vilma Quinteros
* Presidento istituzioni ed Associazioni Italiane Circoscrizione Consolare del Cile
* Patronati
P.c. Autoritá Diplomatiche e Consolari Cile e Bolivia
* Periodico Presenza
* Pagina Web del Comites.
Con lo scopo di conoscere anche da vicino le realtá delle comunitá italiane dell’America Centrale, la Commissione del CGIE é stata in questa occasione convocata nella cittá di Santo Domingo. Questo ha permesso di coincidere anche con l’ inaugurazione della riapertura dell’ Ambascita Italiana nella Repubblica Domenicana. Difatti nella foto potete apprezzare anche la presenza del Sottosegretario agli Esteri il Senatore Riccardo Merlo e dei parlamentari eletti nella Circoscrizione America Meridionale, il Senatore Adriano Cario ed il deputato Mario Borghese. Con l’ occasione mi hanno incaricato di trasmettervi i loro saluti ed anche l’ interesse appena possibile di incontrare anche le nostre Comunitá.
Dei lavori della Commissione preparatoria all’ Assemblea plenaria di novembre alla Farnesina, mi soffermo brevemnete solo su tre bervi punti che possono essere di interesse comune.
1. L’ esercizio del voto del voto all’ estero é arrivato alla sua quarta legislatura e l´esperienza ci indica doverne migliorare la sua realizzazione. Si tratta di un elemento costitutivo dell’ Italianitá e per questo non é solo un diritto ma anche un dovere. Sebbene si vive o si nasce in altri paesi fuori dall’ Italia, il vincolo di sangue (Ius Sanguinis) richiede anche una volontá di appartenenza(una ‘’Ius Voluntadis’’ come la chiama il multifascetico Piero Bassetti nel suo libro sugli Italiaci -Milano 2016). Questo tema sará approfondIto a Roma a novembre per trasformarsi in una proposta di modifica della legge attuale. Per ora chiedo a ognuno di voi che avesse qualche suggerimento di farmelo pervenire anche in forma colloquiale e diretta).
2. I servizi dei nostri consolati. Sempre piú, nelle parole del Sottosegretario Merlo debbono essere una politica di stato e non del governo di turno . In realtá l’ esercizio di una dignitosa cittadinanza passa anche per trovare accoglienza, facilitá, simpatia e soluzioni rapide ed adeguate nei nostri uffici consolari. In questo senso va rilevato l’ impegno del nostro Ministero degli Esteri a migliorare i servizi informatici per ogni tipó di pratica(iscrizione Aire; stato civile; rinnovo passaporti; nuove richieste di cittadinaza, ecc. Iniziative tutte su cui si é discusso, ed e’ emersa la preoccupazine per il gíá ridotto organico di personale di ruolo nei Consolati come pure il poco interesse per venire in America Latina. Una situazione determinata anche dalla media di etá piuttosto alta di questo personale.
Abbiamno auspicato che si arrivi ad una armonica e dosificata combinazione di personale di ruolo del Ministero; con personale locale che gía si assume nei diversi paesi e con la applicazione di sistemi informatici adeguati per dare piú efficienza e produttivitá ai consolati stessi che nella nostra America Latina sempre piú vengono pressionati dal numero crescente delle richieste di cittadinanza per il grande bacino di italodiscendenti che continuano a moltiplicarsi.
3. La lingua e cultura italiana come un diritto e dovere che deve unire il riconoscimento dello stato di cittadino italiano. L’ Italia dovrá a sua volta riconoscersi anche fuori le mura con gli italo discendeti non solo nell’ appartenenza di sangue ma anche nel linguaggio della comunicazione che passa per la lingua italiana. Quella stessa che Dante crea per unire glI ‘’italici’’ dello stivale dell’ epoca e che San Francesco in forma profetica inaugura nel suo Cantico delle Creature. Veramente troppo grande il bagaglio della storia italiana per vedersi limitato como ne abbiamo discusso all’ interno della commissione) in qualche modo nella circolare ministeriale di aggiornamento sulla diffusione della lingua italiana all´estero quando propone di non ammetere ai contributi di finaziamento i corsi per adulti ed anche per giovani che sono extra scolastici. Con questa misura si corre il rischio di lasciare fuori la maggior parte della ‘’stirpe Ius Sangunis’’ che non ha possibilitá di frequentare scuole italiane all´estero o quelle locali dove vi sono corsi di italiano come lingua straniera 2.
Anche qui la politica estera italiana per continuare a seminare la propia cultura ; l’ eccellenza dei suoi prodotti ; le sue conquiste scientifiche e tecnologiche deve essere attenta a che le sue comunitá nel mondo non diventino con il tempo ’scatole vuote per l’ assenza della propia lingua e della conoscenza minima di cultura civica italiana. Questi due aspetti vanno affrontati con programmi ed interventi specifici. E qui si avverte una carenza di misure specifiche ed una pianificazione strategica a breve medio e lungo periodo. Bisognerá passare dall’ assegnazione di contributi solo in base a una modulistica estremamente perfetta e completa ad una tappa progettuale con la definizone di obbiettivi e contenuti che si orientino anche ad un discorso di qualitá dell’ insegnamento stesso.
Tutte queste sono certamente sfide che il CGIE affronta nelle sue assemble plenarie e continentali ma queste saranno sterili se non sono parte dell’ unica sfida di ogni governo di turno di come si relaziona con questa Italia virtuale racchiusa nelle Circoscrizioni Consolari. E’ la sfida di una storia ; di una cultura e di una nazione che in se deve assumere un concetto piú ampio del territorio fisico di appartenenza e questa chiama ‘’Patria’’ dove i grandi valori da mantenere vivi dovranno fare da sottofondo ad ogni tipo di intervento centrale e di iniziative locali.
Nello Gargiulo
Consigliere Cile e rappresentante Bolivia.