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MARCINELLE: Tragedia commemorata con l’Arte.

Marcinelle262: omaggio alle vittime della tragedia.

Una mostra itinerante che ideologicamente unisce l’Italia da Nord a Sud per ricordare e commemorare le vittime italiane nella miniera di carbone in Belgio. Quest’anno ricorre il 60° anniversario; era infatti il 1956 quando morirono 262 minatori di cui la maggior parte, 136, era italiana. Continúe leyendo MARCINELLE: Tragedia commemorata con l’Arte.

PERFORACIONES EN ALTA MAR: FIRMADO EL DECRETO PARA REFERENDUM ABROGATORIO

El Jefe de Estado Sergio Mattarella ha firmado el decreto sobre normas ambientales que anuncian el referéndum anti-perforaciones para el 17 de abril.
De esta manera se hace oficial la decisión del gobierno de no fusionar la consulta con las elecciones locales. Esta decisión ha provocado protestas por parte del Presidente de la Región Puglia Michele Emiliano, que ilfattoquotidiano.it dijo que estaba “entristecido” e hizo suyo el llamamiento del presidente del consejo regional de Basilicata Piero Lacorazza al jefe de Estado, que ya había decidido el día de las elecciones. Lacorazza se había quejado también de que la fecha del 17 de abril “pondría en peligro la aplicación de la ley 28 de 2000, sobre las reglas del juego, ya que esta fecha no permitiría a los organismos competentes para completar los procedimientos previstos en el momento oportuno para llevar a cabo al menos 45 días antes la campaña electoral, como lo requiere la ley “.
Il Colle se explica haciendo saber que la firma se llevó a cabo sobre la base del Decreto 98 de 2011, que prevé la posibilidad de combinar entre sí referéndum o elecciones de diferente grado, pero una elección no es un referendum. Tanto es así que para las elecciones de un referéndum anterior combinado, en 2009, fue necesaria una ley específica.
Se les pide a los ciudadanos a votar sobre la derogación de la ley de perforación limitada a las palabras “para el término de la vida útil del yacimiento de petróleo, de acuerdo con las normas de seguridad y protección del medio ambiente”. El Tribunal Constitucional el 19 de enero ha admitido a trámite la sexto consulta promovidos por Basilicata, Marche, Puglia, Cerdeña, Veneto, Calabria, Liguria, Campania y Molise. Que es la que se centra en la vigencia de las concesiones ya emitidas que, de hecho, con la actual legislación son válidas hasta que el depósito se ha agotado.

Los italianos en Chile podrán votar. Informarse aqui.

traducido desde:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/16/trivelle-mattarella-firma-decreto-referendum-il-17-aprile/2471209/

L’Alfa 4C in pista, emozioni a volontà

L’Alfa 4C in pista, emozioni a volontà

Abbiamo provato la compatta coupé supersportiva Alfa Romeo all’Autodromo di Modena. Senza risparmiare gomme e freni… Insomma, esame superato a pieni voti

di Maurizio Spinali

Scocca e telaio

La vasca centrale è in carbonio, per questo il peso è di circa 900 kg. Le dimensioni sono di meno di 4 metri in lunghezza, 2,38 di passo, 1,86 di larghezza e di 1,18 d’altezza. Insomma, ha le proporzioni di una piccola supercar.

 Motore e trasmissione

Il motore è il 4 cilindri sovralimentato di 1.742 cc per 240 cv, 350 Nm di coppia, messo appena dietro i sedili, in posizione centrale. Il cambio è a doppia frizione a sei rapporti. Non c’è autobloccante meccanico, ma uno elettronico a regolare la spinta che è sulle ruote posteriori. Lo 0-100 dichiarato è di 4,5 secondi, la velocità massima di 258 km/h.

Sterzo e freni

Lo sterzo non è servoassistito. Uno certo sforzo per girarlo è sempre necessario, ma teoricamente questo va a favore della precisione e sensibilità di guida. I freni sono a 4 pistoncini Brembo davanti e a dischi auto ventilanti dietro.

La prova in pista

Abbiamo portato la 4C a Modena. E lì abbiamo subito selezionato la modalità «Race» del suo Dna. A quel punto abbiamo provato a guidarla non solo per fare il tempo, ma per vedere fino a dove era possibile spingerla in termini di guida divertente. La seduta è bassa, e per entrarci devi scavalcare il brancardo. Una volta dentro, te la senti addosso come dev’essere un’auto di questo tipo. Tutto vicino, tutto incollato, tutto semplice.

 

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Fuente: Corriere della Sera

Bilaterale Merkel-Renzi. Merkel:”Serve accordo con la Turchia”. Renzi: “Italia pronta a ogni sforzo” – Rai News

Il premier: “La ripresa in Italia c’è, si tocca con mano. Sulla flessibilità non vogliamo nuove regole, ma che quelle che esistono siano applicate. La Merkel: “sulla flessibilità decide la Commissione Ue”. Con la Germania – ha detto Renzi – “non siamo d’accordo su tutto, ma crediamo insieme che combattere la disoccupazione è combattere il populismo. Il nostro avversario è lo stesso”

29 gennaio 2016
Faccia a faccia a Berlino tra il premier Matteo Renzi e la Cancelliera tedesca Angela Merkel. “E’ urgente un accordo sulla Turchia”, ha detto la Cancelliera. Sull’immigrazione, ha detto Renzi, “siamo pronti a fare ogni tipo sforzo in questa direzione e pronti a superare le incomprensioni che pure ci sono state”. La Merkel ha plaudito allo sforzo italiano sulle riforme e al jobs act. “Per la prima volta siamo qui con risultati e non promesse”, ha detto il premier. Ma c’è stato uno scambio anche sulla questione della flessibilità. “Sulla flessibilità – ha detto Renzi – chiediamo che le regole Ue che esistono siano applicate, non chiediamo nuove regole”. “La cosa bella – ha detto la Merkel – è questa. Che anche quando si tratta della comunicazione della flessibilità, entrambi accettiamo che ci siano interpretazioni della Commissione divergenti”. “Non mi immischio in queste cose – ha aggiunto -. È compito della Commissione decidere l’interpretazione”. Italia e Germania unite per un’Europa più forte “Siamo in un momento delicato della storia dell’Europa – ha detto Renzi – ne avverto tutta la responsabilità.
L’Italia è unita alla Germania nel dire che vogliamo più Europa, un’Europa più forte, capace di dare le risposte a tutti i problemi dall’immigrazione all’economia”. Con la Germania “non siamo d’accordo su tutto, anche perché veniamo da diverse famiglie politiche. ma crediamo insieme che combattere la disoccupazione è combattere il populismo. Il nostro avversario è lo stesso”. “Grazie agli sforzi del governo italiano, alla collaborazione europea e agli amici tedeschi sono qui con un elenco di riforme e risultati e non di promesse. L’Italia non è più il problema dell’Europa e ha voglia di fare la propria parte, come doveroso e come la storia del nostro Paese ci impone”. “Noi siamo i primi a dire che dobbiamo far scendere il debito: non lo dico per fare un piacere ad Angela, ma per fare un piacere ai miei figli”. Renzi: “Se l’Europa perde Schengen perde se stessa” “Se l’Europa perde Schengen perde sé stessa: ogni sforzo che possiamo fare per mantenere vivo l’ideale europeo va fatto insieme” ha detto Renzi. “Per mesi l’immigrazione sembrava soltanto un problema italiano, adesso è un problema europeo che durerà mesi, forse anni”. Renzi: la ripresa in Italia c’è, si tocca con mano “Nei primi 11 mesi 2015 l’import di prodotti tedeschi in Italia è aumentato del 7%. Non è un buon dato per il Pil ma è un segno che finalmente la ripresa in Italia c’è e si tocca con mano” ha detto il premier Renzi. –
See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Renzi-da-Merkel-a-Berlino-Merkel-urgente-accordo-con-la-Turchia-Renzi-Italia-pronta-a-ogni-sforzo-197ea4ec-342d-4a31-8018-ab0d51605d95.html

Fuente: Bilaterale Merkel-Renzi. Merkel:”Serve accordo con la Turchia”. Renzi: “Italia pronta a ogni sforzo” – Rai News

Litio: salgono i volumi, giù il prezzo

Litio: salgono i volumi, giù il prezzo

Elemento fondamentale di qualsiasi batteria (dal telefono al computer, all’auto), è destinato a diventare sempre meno costoso. Ma c’è un problema: lo smaltimento

di Alessandro Marchetti Tricamo

 ROMA È il materiale del futuro. È il litio ed è l’elemento fondamentale delle batterie. Tutto (o quasi) quello che oggi va a batteria usa il litio. Smartphone, tablet, pc o automobile che sia. I sistemi al litio possono contare su un’alta densità energetica, un lungo ciclo di vita e una ridotta velocità di autoscarica. I volumi crescono (le stime sono diverse, ma si può parlare con buona approssimazione di circa 7 miliardi di batterie al litio in circolazione) e i prezzi scendono. Ad approfittarne è in particolare l’industria automobilistica: «Oggi una batteria al litio ha un costo di 145 dollari per chilowattora, per il 2022 ci aspettiamo si possa arrivare fino a 100 dollari al chilowattora», spiega Mark Reuss, vice presidente esecutivo di General Motors. La stessa previsione, anticipata però al 2020, è di JB Straubel, cofondatore di Tesla e responsabile dello sviluppo delle elettriche californiane. Considerando che solo nel 2013 il costo medio era di 500 dollari al chilowattora, il vantaggio per chi produce (e acquista) un’auto elettrica non è male.
Il nodo della riciclabilità

Batterie che possono contare su una seconda vita in grado di dare un valore a fine ciclo di vita a bordo di un’auto: nei prossimi mesi a Lünen in Germania, grazie a una joint venture tra Daimler, The Mobility House e Getec, entrerà in funzione il secondo impianto al mondo per accumulo di energia rinnovabile con batterie al litio in disuso di veicoli elettrici in grado di stoccare fino a 13 megawattora. «È stato stimato — spiegano i tedeschi — che una batteria, non più funzionale a un’auto, può comunque continuare a operare in modo efficiente in un uso stazionario per altri 10 anni». Il problema semmai si chiama riciclabilità del litio: «All’interno delle batterie al litio ci sono metalli che potenzialmente possono essere cancerogeni. Oltre alla presenza di vapori tossici. Gli accumulatori al litio tendono poi a mantenere un seppur minimo livello di carica che, se non opportunamente neutralizzato e gestito, può essere causa d’incendi ed esplosioni», spiega Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, il Consorzio nazionale raccolta e riciclo.

Con l’aiuto dell’ossigeno

In Italia e nel resto del mondo «è difficile trovare imprenditori decisi a investire sul recupero del litio», continua Morandi, con impianti che si contano sulle dita di una mano negli Stati Uniti, in Canada e Belgio. Per questo lo stesso Cobat, per offrire soluzioni innovative per la raccolta e riciclo delle batterie a fine vita, ha avviato con il Cnr una ricerca sul processo di trattamento degli accumulatori al litio esausti che renda il tutto facile e sicuro. Una maggiore stabilità e sicurezza nelle operazioni di recupero potrebbe arrivare dalle batterie al litio aria, dove l’ossigeno è utilizzato in sostituzione dei metalli pesanti, accumulatori che garantirebbero, come dimostra un recente studio dell’Università di Cambridge, anche costi ridotti di un quinto rispetto alle tradizionali batterie al litio: «Non abbiamo però ancora risolto tutti i problemi chimici della batteria e siamo ancora a un livello di ricerca e sviluppo», spiega il professor Clare Grey del dipartimento di Chimica dell’Università di Cambridge e autore della ricerca.

Fuente: Corriere della Sera

Calcio e fisco, 64 indagati. Accuse a Galliani, De Laurentiis e Moggi jr – Corriere.it

L’ipotesi di reato è evasione fiscale e false fatturazioni, sequestrati beni per 12 milioni di euro. Fiamme Gialle anche nella sede del Milan. Indagati anche Lavezzi e Crespo. Il procuratore: «Radicato sistema per evadere le tasse»

di Fulvio Bufi e Redazione Sport

È di 12 milioni di euro l’ammontare complessivo dei sequestri operati in queste ore dalla guardia di finanza su delega della procura di Napoli nei confronti di dirigenti e calciatori di serie A e B e di alcuni procuratori calcistici.

Gli indagati

I sequestri operati sinora sono 58 ma gli indagati sono 64 e nell’elenco figurano, tra gli altri, l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, il presidenti di Napoli e Lazio, Aurelio De Laurentiis e Claudio Lotito, l’ex dirigente della Juventus Jean Claude Blanc, il procuratore Alessandro Moggi (figlio di Luciano Moggi), i calciatori ed ex calciatori Lavezzi, Milito, Mutu, Denis, Crespo. I reati contestati agli indagati sono esclusivamente di carattere tributario e sarebbero stati commessi durante le operazioni di compravendita di alcuni giocatori. Secondo gli investigatori il meccanismo della frode consisteva nel fare apparire il lavoro dei procuratori svolto nel solo interesse delle società alle quali fatturavano fittiziamente la loro prestazione d’opera di intermediazione. In questo modo le società potevano dedurre dal reddito imponibile le spese che risultavano a beneficio dei procuratori, e i calciatori potevano non dichiarare alcuni benefit ricevuti dalle società.

«Radicato sistema per evadere le imposte»

L’inchiesta, ribattezzata «Fuorigioco», è condotta dai pm della procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Secondo i pubblici ministeri esisteva un radicato sistema finalizzato a evadere le imposte, coinvolte 35 società calcistiche. L’inchiesta che ha portato ai provvedimenti di oggi nasce con la Guardia di Finanza che nel 2012 nelle sedi del Napoli e della Figc acquisisce i contratti di Ezequiel Lavezzi, ceduto dal Napoli al Psg, e del quasi sconosciuto attaccante argentino Cristian Chavez. Partendo da quella attività, nove mesi dopo, i finanzieri si sono presentati nelle sedi di 41 società di serie A e B per acquisire ulteriore documentazione. Gli investigatori parlarono di un «fenomeno generalizzato» nel calcio italiano, vale a dire la «progressiva ed esasperata» lievitazione degli oneri relativi agli ingaggi dei calciatori. E questo, era l’ipotesi investigativa, che avrebbe fatto sì che nel tempo si determinasse una situazione di squilibrio gestionale sul piano economico-finanziario che potrebbe aver spinto le società a compiere una serie di illeciti fiscali. L’attenzione della procura e della Gdf si è concentrata su diversi aspetti della gestione dei club: dalla ricostruzione dei rapporti tra società, procuratori e calciatori alle modalità di trasferimento di questi ultimi; dall’esame dei contratti alle modalità d’inserimento nei bilanci dei giocatori; dalle operazioni di compravendita e rinnovo alla gestione dei diritti d’immagine e dei diritti televisivi; dall’attività di scouting ai compensi per i calciatori qualificati come «fringe benefit».

Milan

Le prime reazioni delle società sono caute. Contatto dal Corriere l’amministratore delegato del Milan Galliani ha chiesto di rivolgersi all’avvocato della società rossonera Cantamessa che si è limitato a dire «non abbiamo alcuna paura».

Fuente: Calcio e fisco, 64 indagati. Accuse a Galliani, De Laurentiis e Moggi jr – Corriere.it